Ogni Mantra presenta 6 aspetti fondamentali:

1. un Rishi – o veggente

Il rishi è colui che, all’ origine del tempo, ha compreso e trasmesso il Mantra. In particolare il rishi ha compreso che il mantra è un canale attraverso il quale Conoscenza e Potere possono fluire dal Divino, a beneficio di tutti gli esseri della Terra. 

I mantra si trasmettono da generazioni, da Maestro ad Allievo. In questo processo di trasmissione sono stati recitati centinaia di migliaia di volte da centinaia di migliaia di Devoti: in questo modo si sono caricati di potere spirituale, aumentando enormemente la loro forza. Anche nel percorso di crescita spirituale The Path to Arhatship, disegnato da Charlotte Anderson secondo gli insegnamenti di Maha Atma Choa Kok Sui esistono Mantra specifici trasmessi dal Maestro ai praticanti della sua Scuola.

 

2. un Chanda – o metro poetico

E’ la melodia o la sequenza di suoni. Quando il mantra viene eseguito correttamente, si realizza il contatto con lo specifico potere insito in quel suono. E’ importante ricordare come il concetto di potere della parola, come sequenza di suoni, al di la del suo significato cognitivamente comprensibile, sia alla base di molteplici tradizioni spirituali e religiose.

 

3. il Devata – o deità

E’ un aspetto del Divino. Quasi tutti i mantra indiani sono delle invocazioni a una divinità: si tratta in realtà di personificazioni di concetti astratti, ciascuna delle quali enfatizza un preciso e determinato aspetto. Recitare un determinato mantra, in questa tradizione, ha lo scopo di metterci in contatto con quel preciso aspetto del divino e acquisirne, gradualmente, le qualità.

Nella tradizione spirituale il Devata viene spesso paragonato alla sfaccettatura di un diamante. Il Diamante è l’Intelligenza Divina nella sua totalità, mentre il devata è un suo singolo e specifico aspetto, con il quale il Devoto può, attraverso l’esecuzione del mantra, entrare in sintonia vibrazionale. Ricorrere a un aspetto personale del Divino – come possono essere per esempio Shiva o Krishna, può essere un aiuto per il Praticante che abbia appena intrapreso il percorso spirituale e che non sia quindi ancora in grado di concepire l’Energia Divina nella sua forma più astratta.

Raffigurazione simbolica delle qualità spirituali di Krishna

Raffigurazione simbolica delle qualità spirituali di Krishna

 

 4. un Bijia – o seme di suono

E’ l’essenza vibrazionale del mantra. Come nel seme si cela l’albero, così il seme di suono rappresenta il nucleo originario del potere del mantra stesso. Spesso – ma non sempre – è rappresentato dalla prima sillaba del mantra. Alcuni mantra, costituiti da una sola sillaba e normalmente molto potenti – si pensi al mantra OM – sono proprio per questo motivo, chiamati Bijia Mantra.

 

5. una Shakti – o potere

E’ la consapevolezza del potere della parola pronunciata. Laddove l’aspetto maschile del divino rappresenta una situazione di stasi ed equilibrio, quello femminile è energia dinamica e potere creativo. Rappresenta il passaggio dall’ aspetto potenziale – ma già esistente a livello energetico – alla manifestazione concreta di un determinato potere – o qualità.

 

6. un Kilaka – o pilastro

Inizialmente è la forza di volontà, la disciplina e la tenacia che il Discepolo riversa sulla pratica della costante e regolare ripetizione del Mantra. Con il tempo, quando il potere del mantra comincia a manifestarsi, esso diviene un filo sottile che unisce, attraverso il Mantra, il Discepolo al suo Guru e infine alla Divinità, facendone un tutt’ uno.

 

Liberamente tratto da  Mantra Tantrici – Studi sul mantrasastra di Andrè Padoux –

Ubaldini Editore, Roma, 2011

Sabrina